Alpine: ridente paesotto di montagna, con poco più di 300 abitanti e poco da offrire se non le stupende gite stile pic-nic nel week-end.
Oggi purtroppo però non è domenica e dato che Sissi deve ancora lavorare decidiamo di fare una cavolata… dritti a sud verso il Messico! beh…non proprio in Messico, è solo per dare un’idea della direzione ok?
La strada che ci conduce nel profondo e alquanto arido Sud dell’Arizona passa per le montagne: mi viene quasi da vomitare per quanto stretta e tortuosa è questa “autostrada di montagna”!!
Dopo parecchie curve, davanti a noi si apre la miniera più grande d’America! Siamo stupiti dall’imponenza di questa struttura: cave gigantesche si aprono su chilometri e chilometri di superficie, il verde della montagna lascia il posto al rosso della miniera e il formicolio di macchine, camion e gente che lavora all’interno è davvero incessante! Rame e molibdeno, ecco cosa ricavano dalla roccia.
Lasciata la miniera, e dopo parecchia strada assai monotona, ci troviamo all’entrata del Saguaro National Park. Cos’ha di particolare questo parco che ci ha fatto fare ben 5 ore di marcia per raggiungerlo? il Cactus!!! Quelli stupendi con le braccia alzate, alcuni pregano, altri ne hanno una dozzina, altri ancora nessuna! Inoltre, altri splendidi cactus cominciano a fiorire il tutto incorniciato dai meravigliosi Joshua Trees e altre piante tipiche della zona!
Ritorniamo verso Alpine fermandoci allo Biophere II (www.b2science.org), quello che ora è un museo ma che in passato era stato costruito come centro di ricerca per studiare tra l’altro il comportamento umano all’interno di un ecosistema autosufficiente comprendente di 5 diversi habitats: savana, campi coltivati, deserto, foresta di mangrovie e una barriera corallina.
Purtroppo le porte sono già chiuse ai visitatori e quindi ritorniamo in marcia verso la montagna.
Per cena raggiungiamo Sissi, Julie, Jeff e Beth a Springerville, 20 miglia a nord di Alpine. Un ottimo hamburger con l’aggiunta di bacon è quello che ci vuole dopo 9 ore di guida 😀
Torniamo ad Alpine e ci lasciamo sorprendere dall’ennesima puzzola impaurita che si lascia scappare qualche puzzetta di troppo… non chiediamo di meglio che fare il viaggio di ritorno avvolti dall’ottima e alquanto particolare fragranza dell’animale bianco-nero che ci lascia, letteralmente parlando, con un po’ di “amaro in bocca”…
Nel fresco della montagna ci corichiamo sotto il sacco a pelo, aspettando che il sole sorga per una nuova, avvincente avventura negli States 😉
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