Siamo decisamente sulla West Coast: temperature basse e nebbia agli irti colli ci danno il benvenuto la mattina.
Usciamo incappucciati, chi più chi meno, e andiamo a fare colazione presso uno dei pochi locali aperti alla mattina. Sorridiamo alla vista delle coperte messe a disposizione dei clienti e dalle scagazzate tremende degli uccelli che tempestano un tavolino di fianco al nostro.
Il servizio è assai scadente, circa 1 ora per essere serviti, manco il locale fosse pieno… praticamente veniamo serviti che poco manca all’orario di pranzo.
Oggi giornata all’insegna dello sport! Prima però, scorrazziamo lungo le stradine fino a raggiungere il molo settentrionale, dal quale possiamo avvistare la fauna: pellicani, leoni marini e con gran fortuna anche una foca. I due fotografi combattono con gli obiettivi la battaglia alla miglior foto, mentre io mi godo lo spettacolo di due mammiferi che si scambiano una buona dose di coccole.
Per qualche ora dimentichiamo auto, chilometri e lo stress e ci dedichiamo al divertimento. Kayak?
Peccato che il negozio di noleggio ha esaurito i kayak… uffi… ci dirigiamo quindi verso sud, dove c’è la spiaggia principale. Magari qui siamo più fortunati e infatti, dopo aver chiacchierato con il volontario del servizio informazioni – il quale non sapeva neppure che si potessero noleggiare kayak nel suo paese – troviamo un negozio che ce li affitta.
Approfittiamo della guida obbligatoria per pagaiare sull’oceano pacifico, passando attraverso formazioni carsiche e archi sparsi lungo la costa. inutile dire quanto emozionante e e divertente sia stata questa esperienza.
What’s next? Logicamente dopo aver passato praticamente quasi tutta la vacanza immersi nel deserto, solo l’idea di lasciare l’acqua ci ratttrista, e allora decidiamo di passare un’ulteriore oretta su una tavola da surf.
Marco e Sissi, muniti di tavolozza, lottano contro le onde dell’oceano (subendo una netta sconfitta :D) mentre io mi godo la brezza (si si, fai il figo, chiamala brezza quando in verità era un vento gelido…) serale leggendo un libro sulla torretta del baywatch. Per un attimo mi son sentito Mitch…
Stanchi, bagnati, infreddoliti ma molto felici, salutiamo il nostro salvatore Bill, ovvero il gerente di questo negozio tuttofare che ci ha permesso di divertirci tutto il giorno: Pismo Beach Dive Shop.
Si è anche fatto tardi, ma nulla ci vieta di fermarci per l’ultima volta qui a Pismo Beach per goderci una meritata cena “come si deve”: no hamburger, no fast food, no schifezze varie. Si opta per il Shell Beach Inn, un bel ristorante in cui servono, giustamente, pesce e specialità locali. Dopo un antipasto a base di calamari fritti, ci dedichiamo al vino rosso e ad altri gustosi piatti a base di pesce.
Sissi, la più sfortunata, si vede recapitare 6 gamberetti di numero che, anche se lei continua a confermare il contrario, non la saziano per nulla. Il mio piatto invece farebbe ingolosire anche il napoletano più verace, perché gli scampi e il resto dei molluschi sono ottimi!
Con la pancia piena (tranne Sissi), risaliamo in macchina e ci spingiamo più a nord possibile, finendo in un Motel 6 nei pressi di King City. Domani così siamo più vicini alla Number 1.
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